Recentemente ci siamo ritrovate per riflettere sull’articolo 33 del nostro Progetto di Vita soffermandoci in particolare sulle parole: “Aprirsi al prossimo, soprattutto a quanti sono nella sofferenza”.

Ci siamo poste in ascolto del brano di Vangelo di Lc. 10, 25-37 e delle parole di Germana Sommaruga che ci invita ad amare con un cuore sempre nuovo superando ogni logica di egoismo ed aiutandoci reciprocamente a:

  • ringraziare per le tante realtà positive presenti nelle nostre e altrui vite

  • farci prossimi agli altri mediante l’attenzione ai loro bisogni sia materiali che spirituali

  • collaborare in ogni forma di servizio gli uni con gli altri per crescere nella corresponsabilità

Ci siamo poi confrontate ponendoci le seguenti domande:

  1. Siamo coscienti che la fede è cammino e dinamismo mentre noi tendiamo molto spesso a rifugiarci nelle nostre sicure pratiche religiose che ci fanno passare oltre i reali e concreti bisogni di chi incontriamo?

  2. Sentiamo in noi il desiderio di riscaldare il cuore dei fratelli anche se ciò comporta camminare con loro nella notte?

  3. Ci poniamo in ascolto attento dei bisogni del nostro prossimo anche a costo di mettere da parte i nostri pareri e giudizi senza considerare tutto ciò una perdita di tempo?

Pinuccia sottolinea che il samaritano sa assumersi la responsabilità di prestare soccorso in una situazione concreta; allo stesso modo anche Germana Sommaruga ci invita ad essere attente ai bisogni reali dei fratelli e a non passare oltre. Per Debora occorre invece considerare l’uomo nella sua globalità, ricordando che San Camillo de Lellis insegnava a servire il prossimo con carità in ogni necessità dell’anima e del corpo e ad avvicinare ogni sofferente con affetto di madre.

Marta, Pinuccia, Rosanna, Debora Collaboratrici Cristo Speranza di Milano