Ho accolto la proposta del Vescovo della mia diocesi di assumere l’incarico di responsabile diocesana della Pastorale della Salute vivendo in me contemporaneamente due sentimenti contrapposti: paura e fiducia.
Fin dal primo istante ho percepito che si sarebbe trattato di una responsabilità troppo grande per me e a prevalere è stata la paura. La tentazione di rinunciare è stata molto forte ma ho preferito confidare nel Signore e così a poco a poco ho iniziato a riflettere su come mettermi in gioco.
Non è mai facile raccontare di un’ esperienza che ti prende e ti coinvolge e che, via via che la vivi, ti rendi conto essere fonte di autentica crescita sia umana che spirituale. Una delle soddisfazioni più grandi è vedere sempre e costantemente tante persone presenti agli incontri organizzati da me e dai miei collaboratori. L’organizzazione degli incontri della Pastorale della Salute è per me occasione per spalancare la finestra e volgere lo sguardo sul vasto mondo della sofferenza. In questi momenti, con emozione e commozione, sento veramente risuonare dentro di me le parole di MT. 25, 36: “…ero malato e siete venuti a curarmi…”.
I partecipanti ai nostri incontri hanno dimostrato fin dall’inizio un profondo interesse per le varie tematiche trattate; sono state apprezzate sia la competenza dei relatori che il tentativo di coinvolgere tutti nel racconto delle proprie esperienze di vicinanza, di cura ed accompagnamento di persone ammalate. Lo scambio fraterno ha fatto emergere che è nel dare anche poco che si riceve molto e che i gesti di carità hanno sempre un grande ritorno.
Mi rendo conto che bisogna coinvolgere e sensibilizzare sempre più le parrocchie al tema della sofferenza perché nelle nostre comunità ecclesiali vi sia chi si fa carico di stare fraternamente accanto a chi soffre con tenerezza, competenza ed umiltà . Gesù Cristo ci fa da guida, Lui che non ha esitato a condividere situazioni di fatica, solitudine e smarrimento dovute a situazioni di disagio fisico e non.
Concludo con l’augurio che a tutti noi non manchi mai il coraggio di andare incontro al fratello sofferente per offrirgli anche un semplice sorriso o una stretta di mano, Cristo nostra Speranza ci darà questa forza!
Vera, MdI