Vivere il carisma e la spiritualità  nel cambiamento e dell’inculturazione: la radicalità e la profezia

Mi sembra che l’atteggiamento di fondo che ci permette di vivere e testimoniare il carisma e la spiritualità dell’Istituto nelle diverse realtà culturali in cui esso è presente sia, in primo luogo, quello di saper riconoscere e promuovere i valori che,  già presenti in quelle realtà,  promuovono l’uomo e la sua realizzazione quale creatura amata e pensata da Dio; con altrettanta attenzione dovremmo poi interrogarci sui percorsi e sugli strumenti che come membri di Istituti Secolari facciamo nostri per essere soggetti vivi e propositivi nell’evangelizzazione dei frammenti di mondo  che abitiamo.

Oggi più che mai, in qualsiasi parte dell’emisfero ci troviamo a vivere, siamo chiamate ad essere vigili rispetto a ciò che cambia attorno a noi, aperte al confronto ed al dialogo con vicini e lontani, capaci di ridare fiducia ai tanti provati dalle fatiche della vita. La radicalità della nostra scelta di vita ed il nostro essere profeti sta, a mio avviso, proprio qui: con semplicità essere presenza di servizio, di animazione, di solidarietà, di preghiera per farci talvolta unica voce dei senza voce, unico veicolo di dialogo per cercare di riannodare relazioni impossibili.

E poi, non dimentichiamo…fedeltà ai cambiamenti, che non ci  faranno mai paura ma saranno uno stimolo per discernere ed interrogarci ogni volta su che cosa oggi ci è chiesto per rendere attuale il Vangelo. Facilmente possiamo cadere nel pessimismo. Talvolta le persone attorno a noi appaiono deluse, stanche, con difficoltà di dialogo, di ascolto, di incontro. Si leggono sui volti le tante  fatiche legate a situazioni avverse della vita, la mancanza di lavoro per i più giovani, la difficoltà di essere assistiti per gli anziani ecc…Ma sta nel nostro DNA di laici consacrati scoprire dentro i cambiamenti le tracce di Dio che conduce la storia, l’annuncio sempre nuovo e in nuove forme della salvezza promessa.

Il vangelo  è gioia, è lieta notizia…traspare dai nostri volti ?

“Sempre pronti a dare ragione della Speranza che è in voi..” Così ci esorta Pietro nella sua 1a Lettera: La nostra Speranza è Cristo Crocifisso e Risorto , presente tra noi fino alla fine dei secoli.

Proviamo allora a pensare ad alcune modalità per esprimere oggi la radicalità e la profezia nel nostro quotidiano, consapevoli che il nostro essere nel mondo non è far qualcosa per gli altri, ma farlo con gli altri, raccogliendo insieme gli aneliti, i silenzi, i dubbi, le provocazioni della storia….

Essere profeti del primato di Cristo nella nostra vita…è nell’incontro con Cristo e nella contemplazione di come Lui ha vissuto che possiamo fare progressivamente nostri i suoi modi di pensare ed agire

Essere profeti della solidarietà e della condivisione non restando alla finestra ma scendendo sulla strada e distinguendo tra i bisogni reali ed i bisogni indotti o imposti…perché a tutti venga garantita una vita dignitosa

Comprendere le tante necessità di conversione personale e di cambiamento negli stili di vita

Servire nella semplicità compiendo gesti non eclatanti ma comunque tali da promuovere i rapporti e le relazioni fra le persone

Essere profeti della gioia di chi scopre la perla preziosa e va, vende tutti i suoi averi e la compra (Mt 13,45-46)

Rita C., MdI